Acquisti degli ultimi giorni, in uno dei periodi più brutti dell'anno, quando tra un mese le stesse cose probabilmente me le avrebbero tirate dietro, io non perdono e striscio.
Alla brama di nuovi feticci, d'altronde, si sa, non si comanda.
Pensavo che gli stivaletti ormai fossero da accantonare, che "benvenuta primavera" e "ci si vede a novembre calze e collant" e invece eccoci qui a rimestare nell'armadio alla ricerca di quello che avevamo accantonato negli angoli più reconditi, maledicendo quel giorno in cui ci siamo lasciate convincere che fosse giunta l'ora del fatidico cambio dell'armadio, quando non c'avevamo manco voglia di farlo, ma sembrava che l'arrivo della bella stagione fosse imminente.
Invece no.
Invece siamo ancora alle prese con ombrelli, giubbetti pesanti e posticipazioni di pedicure.
Da inguaribile ottimista quale sono non posso però che trovare un unico, grande, lato positivo in tutto questo: prova costume non mi avrai mai!
Tra la bella stagione che si è fermata a bere quantità industriali di mojito alle Canarie e, visto l'hangover in cui versa, non è ancora in grado di affrontare il viaggio verso i nostri lidi e l'inizio imminente del mio nuovo lavoro, credo che l'usuale balenottera spiaggiata che faceva visita alle coste italiane durante i periodi estivi quest'anno non si paleserà.
Un impegno concreto nel far passare di moda l'abbronzatura, ad ogni modo, ci renderebbe tutte persone più serene, io ve lo dico.
Pensateci.
P.S. Grandi rivoluzioni dal prossimo post modaiuolo. Stay tuned.
Al volger del giorno, quando ormai non ci speravate più, arriva indomita ed inesorabile la rubrichètta ad allietarvi la serata.
1 app: Moldiv
1535: è il numero di foto venute male che avete nel vostro iPhone.
46: è il numero di filtri che utilizzate per renderle meno brutte.
1 solo: è il numero di app che vi servono per renderle belle e intelligenti.
L'app Moldiv filtra, ma non solo.
Permette di fare dei collage, di aggiungere delle frasi, di mixare le immagini.
Risultato: Instagram, Instagram chi?
1 film: L'appartamento spagnolo
Non so se abbiate mai fatto l'Erasmus, io no e mi pento e mi dolgo di quest'errore, ma finita la visione di questo film ho avuto una voglia matta di partire.
Storie di coinquilini in quel di Barcellona.
Leggero, ma molto carino.
1 qualcheccosa: Tiny globe earrings
Ho un gran bisogno di nuovi orecchini, non ne posso più di vedere i soliti noti tra i lobi.
Non sarebbe una cattiva idea iniziare il rinnovamento da questi:
Potrei quindi accaparrarmeli se non fosse che sono bloccata nella disperata decisione di quale colore scegliere.
Basta con la scelta tra milioni di colori, produttori di cose, non lasciateci in questo limbo ingestibile ché già la vita è tanto dura.
Fate due colori, uno bello e uno di merda, così una fa la scelta giusta (si spera) e si crogiola nella falsa soddisfazione di averlo fatto in breve tempo.
Nuovo pacchettino arrivato questa mattina. In realtà la storia di questa spedizione ha origine nella notte dei tempi, nel momento in cui decisi di acquistare dal sito di Monki. Era più o meno un mese e mezzo fa quando bel bella mi apprestavo a mettere nel carrello i due pezzi nelle foto. Passano pochi giorni ed il pacchetto super colorato mi viene recapitato a casa, lo apro in preda all'eccitazione ché quinquenne che scarti i regali alla vigilia di Natale levati, mi provo tutto e...e...delusione! Era tutto gigantesco. A mente lucida mi rendo conto che sarebbe potuta andare peggio, che avrei potuto fare i conti con una camicia bigotta che non ne voleva sapere di compiere quell'atto impuro di unione tra asola e bottone, o con una felpa sadica che si adagiasse troppo morbosamente alle mie forme, ma quando si è consumato il fattaccio il grado di sconforto era di pari grado. Insomma, alla fine ho rispedito tutto al mittente chiedendo una taglia più piccola sia della felpa che della camicia e oggi sono arrivate in versioni più consone al mio fisico compatto. Chioso, infine, fornendovi la morale della storia: nel momento della scelta della taglia in un acquisto online armatevi di una lucida e concreta botta di culo per scegliere quella più adatta a voi perché nella guida delle taglie i numeri sono messi con lo stesso criterio con cui Clio sceglie le tonalità degli ombretti: totalmente a caso.
Da quando ho istituito la rubrichètta il giovedì mi sembra arrivi sempre prima. Anche lui non vede l'ora di sbirciare le chicche che vi propongo. Accontentiamolo ordunque.
1 app: Tie right
Avete bisogno di lui per infilarvi le calze?
No.
Quindi non c'è ragione per cui il vostro uomo debba monopolizzare i vostri preziosi minuti con i suoi problemi di cravatta al contrario.
Inoltre con l'app Tie right non ha più nessuna scusa.
Neanche voi d'altronde: è l'occasione per regalarvi un piccolo look so british!
Ultimamente c'ho questa fissa dei bracciali ed a farne le spese è il mio polso sinistro ormai indistinguibile tra la moltitudine di braccialetti di cui è ricoperto.
Questo, poi, dal nome è anche una specie di portafortuna (sì, accampiamo scuse a caso) quindi è praticamente impossibile che non me lo porto a casa.
Nuova rubrica all'attivo, questa volta con cadenza casuale a seconda di quale fase di shopping ossessivo compulsivo stia attraversando.
Vista la mia attuale fase di up ecco quindi una carrellata di robetta che mi sono intascata negli ultimi giorni.
Approfitto di questo post per lanciare un appello, un monito, una preghiera ed un'imprecazione allo stesso tempo: light designer (al 100% maschio) dei camerini di Zara hai le ore contate; la gente ci muore con tutta quella verità sulle cosce, che cosa ti è saltato in mente?
Un altro giovedì si è insediato nella nostra vita, un'altra rubrichètta vi attende.
1 app: Caleidoscopio
"Eh psst psst, scusa, scusa!"
Sì, sì, siete voi che importunate una ragazza per strada per chiederle dove ha trovato il vestito che indossa.
Stop.
Lasciamo tranquille le sconosciute con Caleidoscopio, l'app che seleziona alcuni street look very inspiring e vi dice soprattutto dove trovarli uguali su internet.
1 film: Gli amori folli
Quando essere derubate può portare anche a qualcosa di buono, travagliato, ma buono.
Un film sull'amore in età adulta, visto con uno sguardo ironico e singolare che non guasta mai.
1 qualcheccosa: High-waist denim short
Uno short moooolto semplice (grazie American Apparel) da portare praticamente sempre in estate.
Scelta forzosa verso il colore nero ché nessuna qui vuole dimostrare di essere imparentata a Jennifer Lopez (per lo meno dalla vita in giù).
In continua escalation verso l'apoteosi della perfetta fotografia d'interni, vado a presentarvi il nuovo outfit di oggi.
Un abbinamento che nella mia mente mi catapulta dritta dritta negli anni '70: "gonna lunga = hippie" è l'uguaglianza che scatta sempre nella mia testa, per quanto possa essere nella sua declinazione chic (ovviamente non è questo il caso), ma sempre un capo di abbigliamento figlio dei fiori lo considero.
La gonna lunga per l'appunto: parliamone.
Il mio cuore mi porterebbe ad indossarla per pulirci casa così come per presenziare davanti ad Obama, per andarci a dormire così come per andarci al mare, me la metterei persino gialla o, peggio, fluo, per quanto mi piace.
Il mio cervello, invece, mi dice di stare ferma, di lasciarla stare lì nell'armadio ché ogni volta che la indosso il primato di donna più bassa del mondo è sempre in agguato nei paraggi che mi si vuole appiccicare addosso.
La mia condizione di ragazza.che.non.arriva.al.metro.e.sessanta in effetti mi lascia in questo limbo tra istinto e raziocinio a struggermi su quale sia l'atteggiamento giusto da utilizzare: camminare a testa alta (giusto quella) fiera della mia gonna lunga che mi sta malissimo o accettare che la gonna lunga no, nun se po', elaborare il lutto ed andare avanti?
Co(n)scia dell'avervi dato forti spunti di riflessione, vi lascio con i miei più cari saluti ed arrivederci.
Se Marco ha comprato due bottiglie di spumante, se Maria ha pagato un giro di vodka e se Paolo ha regolato i conti con 4 mojito, allora quanto vi deve Andrea?
Lasciate fare Tricount, l'app che terrà al posto vostro il ruolo ingrato di gestione dei conti tra amici.
Vi rivelo un segreto: mi piace rovistare tra gli armadi della famigghia con lo scopo di rubacchiare cose che nessuno mette più e di fare shopping a costo 0.
Con questa premessa e forte, quindi, di questo mio lato squatter vi vado a presentare la combo pavimento+vestiti di quest'oggi.
Per l'esattezza il mio coming out fa riferimento alla cintura che, nel secolo scorso, si mostrava prepotente tra i passanti dei pantaloni di mio padre.
Le mie incursioni in armadi altrui quindi non fanno distinzioni di sesso, né tantomeno di età: frego cose a mio padre, a mia madre, a mio fratello, ma soprattutto a mia zia.
Lei è stata una vera e propria fonte inesauribile di cimeli anni 80 da riportare a galla: giubbetti, collane, bracciali, anelli e maglie (ricordo ancora con affetto e simpatia una maglia arancione morta in battaglia in una serata in cui decisi che le leggi della gravità fossero un'invenzione dei potenti e che quindi rovesciarsi addosso un bicchiere di vino rosso non avrebbe creato conseguenze).
E voi?
Rubate negli armadi di chi vi circonda?
Siete anche voi dei topi d'armadio?
Venite allo scoperto ché l'accettazione è la prima fase del processo di guarigione.
P.S. Una domanda che esula dal contesto: qualcuno ha una vaga idea del perché dalle 23.46 alle 00.14 non sia possibile controllare il saldo e la lista movimenti della Postepay dal sito? Oh, so problemi.
Un outfit dai colori autunnali come d'altronde autunnale è il tempo che mi circonda attualmente.
Una piccola presa di coscienza prima di proseguire in questo sproloquio odierno: io continuo imperterrita ad utilizzare la parola outfit come una che ci crede davvero, ma soprattutto a riferire 'sto benedetto outfit a dei vestiti buttati a terra; voi prendetene atto, fatemi un sorriso di cortesia, datemi una pacca sulla spalla e vogliatemi bene come se fosse tutto normale.
Dunque, dicevamo, l'oufit appunto.
La camicia qui presente rappresenta il mio primo incontro con un colletto abbottonato.
Non so perché non avessi mai portato una camicia prima di questa, non l'ho mai capito, fatto sta che dopo l'acquisto di quest'esemplare è stato un climax ascendente di bottoni e colletti.
Piccolo particolare che non si nota dalle foto: il giubbetto di pelle l'ho rovinato sulla schiena, credo strusciandomi come gli orsi sugli alberi (non vedo altra spiegazione), precisamente il giorno dopo averlo comprato.
Dopo aver saltato un turno, passiamo dal via e riappropriamoci del giovedì con un altro appuntamento della rubrichètta.
1 app: Postale
Un weekend da sogno non è riuscito al 100% se non ha suscitato la gelosia dei vostri amici.
La prossima volta, allora, inviate loro delle e-cartoline con l'app Postale: si scatta la foto, si digita il messaggio, si sceglie un francobollo virtuale e hop, si invia tutto questo per email.
1 film: Gli amanti del Pont-Neuf
E' la storia d'amore tra un clochard e una ragazza di Belle Arti con problemi di vista.
Ambientato sul Pont-Neuf di Parigi, ma non solo.
Io l'ho trovato molto romantico, nel senso storico del termine.
1 qualcheccosa: Tear drop necklace
Una robina semplice semplice: una collana a forma di goccia.
Il nome originale allude ad una lacrima, ma non siamo qui a farci prendere da vagonate di tristezza e quindi quella è una gocciaebbasta.